Skip to main content

Autore: donneegiustizia

Aiuta Donne e Giustizia a riacquistare le attrezzature informatiche rubate!

In data 3 settembre 2017 l’associazione Donne e Giustizia ha subito un’intrusione nella propria sede con furto di tutte le attrezzature informatiche. È ora in grande difficoltà in quanto, benché beneficiaria di un contributo pubblico per la gestione di un servizio, l’associazione attualmente non è nella condizione di rimpiazzare l’attrezzatura indispensabile allo svolgimento del servizio stesso, di cui beneficiano in media circa 120 donne ogni anno.

Si tratta di donne che subiscono maltrattamenti, umiliazioni, violazioni gravi dei propri diritti, spesso anche sotto gli occhi dei propri bambini e bambine. Talvolta il rischio per l’incolumità e la vita è tale da richiedere un allontanamento dalla propria abitazione e una messa in sicurezza.

Per poter continuare nella sua mission, l’associazione ha urgente bisogno di poter riacquistare il materiale rubato:

  • 1 computer fisso con monitor
  • 3 computer portatili
  • programmi operativi
  • stampante

Qualora non si raggiungesse la cifra prefissata, il ricavato verrà comunque speso per attrezzature nella misura resa possibile dalla cifra raccolta. Grazie!

Dona con Paypal

Nella provincia di Ancona ci sono diversi punti di riferimento a cui chiedere aiuto.
Scarica l’OPUSCOLO della città a te più vicina, dove troverai i servizi pubblici e privati in rete contro la violenza e le informazioni più importanti che ti possono essere utili se vivi all’interno di una relazione maltrattante.

  • Accedi al tuo conto Paypal 

    Fallo ora

    e fai una donazione a: donne.giustizia@libero.it

  • Bollettino o bonifico postale

    Fallo ora

    Bollettino postale n. 88790209 oppure bonifico postale IBAN IT 65 Z 07601 02600 000088790209 intestati a Donne e Giustizia, via Senigallia 16-60126 Ancona

  • 5×1000

    Donalo a noi

    indicando nella casella “Associazioni di volontariato”
    il C.F. 93042830427

  • Diventa socia dell’associazione.

    Una di noi

    Proponiti con una mail a donne.giustizia@gmail.com

  • Come usiamo le donazioni?

    Take a look

    Scopri cosa facciamo anche grazie al tuo sostegno!

    entra

  • SE HAI BISOGNO DEL NOSTRO AIUTO
    per un problema di violenza

    clicca qui
    o telefona al
    071205376

  • Oppure chiama il
    Numero Nazionale
    Antiviolenza Donne


    1522

    Per individuare il centro antiviolenza più vicino a te ovunque ti trovi in Italia.
  • Ti interessa sapere


    COME TI POSSIAMO AIUTARE?

    n. verde 800 032810

  • Donne e Giustizia ti garantisce un’accoglienza basata sulla riservatezza, l’anonimato e il rispetto delle tue scelte.

Continua a leggere

Corso di formazione sulla violenza 2017/18

A novembre 2017 partirà un corso di formazione di Donne e Giustizia volto a presentare le conoscenze di base sulle dinamiche della violenza di genere e le prassi del nostro centro antiviolenza. Si articolerà in sette moduli di 4 ore ciascuno, sempre di venerdì pomeriggio.

Il costo dell’intero corso è di 15 euro. L’associazione rilascerà un attestato di partecipazione e del materiale sugli argomenti trattati.

Programma del corso

Primo modulo formativo

Venerdì 10 novembre, dalle 15 alle 19

  • “Dovremmo essere tutti femministi”: riflessione sul femminismo e la storia del movimento delle donne
  • La comunicazione della violenza contro le donne
  • La nascita dei centri antiviolenza
  • I presupposti politici dell’associazione e dei centri antiviolenza D.i.Re.
  • Presentazione dell’associazione Donne e Giustizia

Secondo modulo formativo

Venerdì 17 novembre, dalle 15 alle 19

  • Definizione e riconoscimento della violenza contro le donne
  • Gli stereotipi e i pregiudizi sulla violenza di genere
  • Il ciclo della violenza
  • Le forme della violenza

Terzo modulo formativo

Venerdì 1 dicembre, dalle 15 alle 19

  • La metologia dell’accoglienza delle donne vittime di violenza di genere
  • Il colloquio: il primo colloquio telefonico e l’accoglienza in associazione
  • La scheda e la relazione sulla storia della donna
  • Le prassi dell’operatrice di accoglienza
  • Il lavoro di equipe
  • La valutazione del rischio

Quarto modulo formativo

Venerdì 15 dicembre, dalle 15 alle 19

  • Il percorso di uscita dalla violenza
  • La relazione di aiuto all’interno del centro antiviolenza
  • La messa in sicurezza della donna e dei minori
  • L’accompagnamento e l’invio ad altri servizi
  • La presa in carico da parte della rete territoriale
  • Le emozioni delle operatrici
  • Le consulenze legali e psicologiche
  • Il gruppo delle donne

Quinto modulo formativo

Venerdì 12 gennaio, dalle 15 alle 19

  • La normative a tutela delle donne vittime di violenza
  • La convenzione di Istanbul
  • La tutela in sede penale
  • La costituzione di parte civile dell’associazione

Sesto modulo formativo

Venerdì 19 gennaio, dalle 15 alle 19

  • La tutela in sede civile
  • La violenza assistita
  • Procedimenti davanti al Tribunale per i Minorenni

Settimo modulo formativo

Venerdì 26 gennaio, dalle 15 alle 19

  • Le altre aree dell’associazione
  • I progetti di sensibilizzazione nelle scuole
  • Verifica e conclusione del percorso formativo
  • Prospettive future all’interno dell’associazione

Sede del corso

Centro congressi Accademia di Babele

Largo Fiera della Pesca, 2 – Ancona

Per informazioni:

tel. 071 205376

mail. donne.giustizia@gmail.com

8 MARZO: sciopero globale delle donne

L’Associazione Donne e Giustizia di Ancona, centro antiviolenza provinciale, appartenente alla rete dei centri D.i.Re. (Donne in Rete contro la Violenza), in occasione del prossimo 8 Marzo aderisce allo sciopero globale, promosso dal movimento Non Una Di Meno.

Continua a leggere

IL SESSISMO NEI MOVIMENTI Comunicato della Rete nazionale dei centri antiviolenza D.i.Re.

La Rete Nazionale dei Centri Antiviolenza D.i.Re esprime solidarietà e vicinanza alla ragazza di Parma che sei anni fa ha subito uno stupro di gruppo nella sede di Raf, la Rete di Parma che si definisce “antifascista”.

Questa ragazza aveva appena 18 anni, aveva perso conoscenza. In tre, forse anche di più, hanno abusato di lei per una notte intera. Gli spettatori hanno filmato la scena e per tre anni hanno fatto circolare il video, mentre una coltre di omertà nascondeva i fatti, proteggendo gli stupratori.

Circondata dal dileggio e dal disprezzo generale, isolata e sola, questa ragazza ora affronta un processo, cui si è arrivati dopo anni e solo per circostanze fortuite. La cosiddetta “galassia antagonista” non le ha fornito nessuna sponda, non ha fatto autocritica, anzi: a questa ragazza arrivano insulti e messaggi di minaccia in cui viene definita “infame” per aver parlato con le forze dell’ordine e con i magistrati.

E quello che ci risulta insopportabile è che mentre la vita per lei è diventata impossibile, i suoi aguzzini vanno in giro senza vergogna, a testa alta. Gli uomini che la hanno stuprata e che hanno filmato il delitto “continuano indisturbati a frequentare cortei, manifestazioni, ridono, bevono birra, escono con ragazze, nonostante giri un video in cui fanno sesso con una donna che sembra morta”, come denunciano in un comunicato le ragazze del gruppo “RomanticPunx”.

Questa storia orribile spiega alla perfezione perché tante donne che subiscono violenza non denunciano. Nella giornata di discussione del 27 novembre scorso a Roma che è seguita alla manifestazione nazionale #nonundimeno uno dei tavoli, fortemente voluto dalle donne più giovani, è stato dedicato al “sessismo nei movimenti”. Questa intuizione si è rivelata preziosa, e questo filone di riflessione e di lavoro è cruciale proprio perché solleva il velo sui comportamenti maschili violenti che si riproducono in qualunque contesto, anche in quelli che si vogliono radicali e progressisti.

Solo la voce libera delle donne, la rete di solidarietà e di sostegno che le donne sanno tessere e mantenere può denunciare e mettere fine a queste sopraffazioni.

D.i.Re. Donne in Rete contro la violenza

Attività di prevenzione

 

Si parla di violenza di genere per intendere ogni tipo di discriminazione o di comportamento aggressivo e pericoloso diretto verso una persona sulla base del suo sesso o orientamento di genere. Colpisce tutti, ma le donne e le ragazze in modo sproporzionato, riflettendo il loro ruolo subordinato nella società.

Le violenze che le donne subiscono affondano le proprie radici nelle norme, valori e credenze sociali che sostengono una iniqua gerarchia di potere tra uomini e donne, ma anche tra uomo e uomo e tra donna e donna.

Non solo queste norme comunemente accettate in modo acritico a partire dalla tradizione del patriarcato che non si è mai estinta danno origine alla violenza nei confronti delle donne, ma in molti casi creano un ambiente sociale in cui questi atteggiamenti vengono tollerati e perfino considerati accettabili.

L’uguaglianza di genere è un diritto civile, così come lo è l’educazione. La scuola può e deve porsi l’obiettivo di sviluppare uguaglianza, pari opportunità e pace.

La sensibilità a questi temi all’interno della formazione delle nuove generazioni va al di là del concetto di scolarizzazione; è un beneficio di cui possono godere sia bambini/e che ragazzi/e, che al di fuori dei rigidi stereotipi di genere sono più liberi e capaci di realizzare se stessi, indipendentemente dal sesso e seguendo unicamente aspirazioni e capacità.

Il risultato di una educazione di genere per le bambine e le ragazze è una aumentata autostima, assertività, fiducia nella propria razionalità, indipendenza e impegno nella sfera pubblica; il risultato per bambini e ragazzi è il superamento delle paure del fallimento, la capacità di relazionarsi in modo non aggressivo, la capacità di sentire ed esprimere emozioni e l’impegno nella sfera privata.

Se rappresenti una scuola e desideri proporre attività di prevenzione ai tuoi ragazzi e ragazze, invia una richiesta a donne.giustizia@gmail.com.

WELFARE? CAMBIAMO GENERE

 

È innegabile che la crisi economica e la crisi di un sistema sociale, dove i diritti delle persone sono sempre meno garantiti, ha fortemente penalizzato il genere femminile.

La precarietà del lavoro, i tagli al sociale e alla sanità, le difficoltà della scuola pubblica, infatti, hanno un’incidenza negativa sull’emancipazione e sulla libertà di scelta delle donne.

Questa situazione è ancora più pesante per le donne vittime di violenza domestica, poiché la mancata indipendenza economica e l’assenza di strutture di supporto, rischiano di tenerle legate al maltrattante.

Per le istituzioni, allora, il contrasto alla violenza di genere deve passare anche per un ripensamento del welfare che oggi non appare più in grado di dare risposte adeguate. La politica del reddito minimo garantito o le esperienze di sharing economy, ad esempio, possono dare un contributo importante per riprogrammare un sistema sociale che tuteli in maniera più efficace le donne.

Il convegno tenutosi il 21 ottobre 2016 a Senigallia e organizzato dalle quattro associazioni che nella provincia di Ancona gestiscono uno sportello antiviolenza, ha voluto essere uno spunto per portare un nuovo pensiero politico e condividere esperienze positive che possano stimolare le pubbliche amministrazioni a sostenere progetti che favoriscano una reale emancipazione della donna.

  • Donne e Giustizia di Ancona
  • Dalla parte delle donne di Senigallia
  • Casa delle donne di Jesi
  • Artemisia di Fabriano

 

Chi siamo

Siamo un gruppo di donne
con l’obiettivo della parità tra generi e
la piena realizzazione del potenziale femminile

L’associazione DONNE E GIUSTIZIA. . .

. . . si pone la finalità di contrastare il fenomeno della violenza di genere in tutte le sue forme – fisica, psicologica, sessuale, economica – e lo stalking, promuovendo così il benessere, il rispetto della dignità personale e l’autonomia delle donne.
La metodologia di intervento si basa su una lettura del fenomeno della violenza in un’ottica di genere: le radici della violenza vengono individuate in fattori storici, sociali e culturali che sostengono ed alimentano una sostanziale disparità di potere tra uomini e donne.
L’obiettivo è quello di contrastare la vittimizzazione, valorizzando l’individualità della donna, le sue risorse, le sue capacità di auto-determinarsi e di instaurare relazioni sane, basate sul rispetto e, naturalmente, libere dalla violenza.

Documenti dell’Associazione


  • Documento di buona causa

    di Donne e Giustizia

    Scaricalo

  • Carta dei servizi

    del centro antiviolenza

    Scaricalo

  • Accordo di cooperazione

    rete antiviolenza Ancona

    Scaricalo

  • Rendiconto contributi pubblici 2021

    Scaricalo

“DONNE & GIUSTIZIA aderisce alla rete nazionale D.i.Re:
“Donne in Rete contro la violenza”

Donne e Giustizia

La nostra storia

Donne e giustizia è un organizzazione di volontariato nata nel 1984, inizialmente composta da avvocate desiderose di lavorare attorno alle tematiche giuridiche relative al rapporto uomo-donna con particolare attenzione alle relazioni violente. In seguito il progetto è stato condiviso da altre professioniste e non, dando vita ad una realtà che ormai da oltre trent’anni fornisce

  • Dal 2000 l’associazione ha reso sistematico e stabile un servizio di consulenza legale e psicologica gratuito alle donne vittime di maltrattamenti.

    2000

  • Nel 2006 Donne e Giustizia ha sottoscritto la Carta della Rete Nazionale dei Centri antiviolenza e delle Case delle donne. Nello stesso anno, entra all’interno del Progetto nazionale Arianna – 1522.

    2006

  • Nel 2008 inizia a gestire il Centro antiviolenza provinciale istituito dalla L.r. 32/2008 e diventa membro permanente dell’Osservatorio Regionale sulla violenza contro le donne e del Forum Permanente contro la violenza alle donne. Nello stesso anno partecipa in qualità di socio fondatore alla costituzione dell’associazione nazionale D.i.Re (Donne in Rete contro la violenza).

    2008

  • Nel 2010 Donne e Giustizia firma il protocollo di intesa con la Provincia di Ancona per l’attivazione dello sportello anti-stalking all’interno del Centro antiviolenza

    2010

  • Nel 2013 su iniziativa di “Donne e Giustizia”, prende avvio la rete territoriale di contrasto alla violenza della città di Ancona (Centro antiviolenza “Donne e Giustizia”, Servizio sociale del Comune, Consultorio familiare, Procure generale e per i minorenni, Tribunali ordinario e per i minorenni, Questura, Comando Provinciale dei Carabinieri, Cooperativa “La Gemma”, Ufficio della Consigliera di parità effettiva per la Provincia, Ospedali Riuniti). Nel 2016 viene firmato l’accordo di cooperazione della rete antiviolenza della città di Ancona.

    2013

SE HAI BISOGNO DEL NOSTRO AIUTO


per un problema di violenza

Chiama il Numero Nazionale Antiviolenza Donne 1522 Per individuare il centro antiviolenza più vicino a te ovunque ti trovi in Italia. Oppure chiama il centro Donne e Giustizia Ancona

  • 1522

    CHIAMA IL NUMERO NAZIONALE

    CHIAMA

  • 071 205376

    CENTRO DONNE E GIUSTIZIA ANCONA

    CHIAMA

Blog

Servizi

Conoscere la violenza

Chiama il Numero Nazionale
Antiviolenza Donne

1522

Contattaci

Continua a leggere